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Gli atteggiamenti mentali indispensabili per affrontare la prossima disruption

La forza disruptive è MotivazioneResponsabilitàCollaborazione

Sentire di avere una mission, uno scopo più alto e agire spinti da questa forza. È decisamente l’attitudine mentale con più forza disruptive. Più le nostre attività sono ricche di significato, più ci sentiamo appagati. La motivazione è importante sia per i singoli individui, sia per le aziende; come una sorta di bussola che mantiene focalizzati nei momenti difficili, dando il coraggio di fare scelte cruciali, garantendo l’umiltà e l’empatia necessarie per essere un buon leader.

Agire con consapevolezza per una buona disruptive, pensando alle conseguenze delle nostre azioni, senza prendersela con fattori esterni a noi. Ci sono almeno quattro ambiti in cui dobbiamo essere pienamente responsabili: la formazione continua (prendendoci cura del nostro sviluppo personale e professionale), la sicurezza informatica (prevenendo i rischi di hackeraggio, evitando errori e leggerezze), l’etica (rimanendo coerenti con i valori dell’azienda) e il personal brand (curando la nostra presenza online).

Condividere e lavorare in team. Essere collaborativi per scambiarsi idee e operare con maggiore agilità. Dobbiamo cercare e accettare punti di vista diversi dal nostro per una buona disruptive, essere pronti a condividere informazioni e contenuti, avere la curiosità di lavorare con modalità nuove, utilizzando strumenti diversi, saper prendere decisioni velocemente. L’economia collaborativa si avvale di una preziosa moneta: la fiducia, che si mostra, si sperimenta e si guadagna.

Le sei tecnologie

Il web

Per fare affari sul web, le forze più disruptive sono:

  • social media: è importante avere una visione chiara di ciò che desideriamo comunicare, delle piattaforme in cui essere presenti e delle strategie da utilizzare. Vanno creati contenuti che coinvolgano, educhino, intrattengano e arricchiscano i potenziali clienti.
  • eCommerce: nessuna azienda può permettersi di ignorare il commercio online. Il cliente non cerca solamente il miglior prezzo; fiducia e credibilità sono elementi essenziali per procedere con l’acquisto. Fiducia nella piattaforma di eCommerce, nel prodotto e nell’azienda che si occupa della distribuzione.
  • peer-to-peer: la condivisione di risorse tra pari, come il marketplace e il lending. Il marketplace è una piattaforma in cui beni e servizi vengono venduti tra privati, o tra privato e azienda, oppure tra due aziende. Il lending si riferisce al prestito di denaro tra privati oppure tra privati e aziende, senza intervento delle banche (esempi come Zopa e Funding Circle).

Lo smartphone

È il dispositivo preferito per connettersi a internet e tende sempre di più a diventare un mini-computer. Per questo, le aziende devono avere una strategia mobile-first, pensata prima di tutto e appositamente per lo smartphone, con queste caratteristiche:

  • smart: creare valore e risolvere i problemi degli utenti;
  • productive: attraverso app e tool aiutare le persone a essere più produttive, anche se, si sa, la maggior produttività si ha quando i cellulari sono spenti!
  • adaptive: adattarsi ai continui cambiamenti tecnologici;
  • costumer-focused: mettersi nei panni dei clienti, capire bisogni e preoccupazioni;
  • etiquette: tenere conto dell’impatto che l’utilizzo dello smartphone provoca.

Il cloud

Se possiamo lavorare da remoto, certamente dobbiamo ringraziare il cloud. Con un computer e una connessione internet, accediamo a informazioni e documenti utili per svolgere il nostro lavoro: l’ufficio è sempre con noi. Cloud vuol dire accessibilità ovunque, più spazio di archiviazione, grande velocità di processazione e sicurezza del back-up, possibilità di collaborare da remoto. Il fatto di essere sempre connessi e avere a disposizione in qualsiasi momento dati e documenti, può essere un limite per la nostra vita privata, per cui è importante saper distinguere tra sfera lavorativa e familiare. Molte aziende sono ancora scettiche sull’utilizzo del cloud, temono che avere software e informazioni non archiviate fisicamente nei propri edifici sia sinonimo di vulnerabilità e perdita di controllo.

La sicurezza informatica

Per sicurezza informatica si intende la protezione dei sistemi informatici da furti, danneggiamenti e interruzioni. Malware è il termine che comprende tutti i software “malevoli”, la cui lista è in costante aumento. Dal momento in cui un dispositivo si connette a internet, è potenzialmente hackerabile. La miglior strategia per un’azienda che voglia tutelarsi efficacemente è quella di combinare ottimi sistemi di protezione con un atteggiamento vigile e responsabile dei dipendenti. Oltre a identificare i dati essenziali da proteggere e incentivare il senso di responsabilità dei collaboratori, bisogna avere un piano di emergenza e lavorare internamente in modo tale che l’integrità dell’azienda non possa essere mai messa in discussione.

Internet of Things (IoT)

Con Internet delle cose si intende la connessione e la connettività tra mondo reale e internet. Si stima che il numero di dispositivi in grado di connettersi l’un l’altro crescerà in modo esponenziale dal 2015 al 2020, aumentando del 285 per cento. Abbiamo già esempi di città, automobili, case e fabbriche connesse. Grazie a questa tecnologia, le aziende potranno fornire al cliente una migliore esperienza d’acquisto: invece di cercare di intuire quello che i clienti vogliono, le informazioni ottenute grazie a questa tecnologia aiuteranno ad avere un quadro chiaro e completo. L’internet delle cose si applica in svariati settori, tra i quali sanità, fitness, sicurezza, automazione agricola, consumo, risparmio energetico e gestione del traffico.

L’intelligenza artificiale (AI)

È una tecnologia che riguarda lo sviluppo e l’utilizzo di macchine per attività normalmente associate alle funzioni cognitive del cervello umano, come risolvere problemi, prendere decisioni, fare traduzioni e discorsi, riconoscere immagini. L’intelligenza artificiale è utile in tutte quelle attività ripetitive, in cui l’apporto umano è trascurabile, nella gestione di grandi quantità di dati e informazioni, per il miglioramento delle performance nei lavori fisici, per sostituire le persone in zone remote e impervie. Lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale hanno come conseguenza diretta la perdita del lavoro per molte persone. Anche nei casi in cui ciò non si verifichi, dovremo comunque imparare a lavorare con l’intelligenza artificiale.